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L’ecografia è diventato un esame di riferimento per i più svariati ambiti clinici. Normalmente è impiegato come esame di primo livello, per indagare un sospetto clinico benché in molti casi risulta conclusivo, nei casi dubbi il medico curante prescrive un approfondimento ulteriore con una TAC o con la risonanza magnetica (RM), metodiche di secondo livello che possono confermare il sospetto di una patologia.
L’ecografia non utilizza radiazioni ionizzanti ma ultrasuoni, il che le ha permesso di diventare lo strumento diagnostico prenatale principale per valutare lo stato di salute del feto, seguendone lo sviluppo. Infatti, gli ultrasuoni non sono dannosi per i tessuti del corpo umano e quindi l’esame ecografico può essere ripetuto, in modo da valutare come il proprio quadro patologico cambi nel tempo.
Mediante l’esame ecografico è possibile inoltre diagnosticare lesioni tumorali, lesioni post-traumatiche, calcificazioni, versamenti e processi infiammatori in atto.